quo vadis baby?

Non scrivo da un po’ e questo è un dato di fatto. Non ho voluto scrivere. Fondamentalmente non sto bene in questo periodo. Quando cambiano gli equilibri, c’è un tempo di assestamento; io sono un po’ così, un’equilibrista su un filo sottilissimo e addosso ho un carico pesantissimo. Quando soffia il vento forte oscillo, ultimamente sto camminando con difficoltà, o forse sono proprio ferma non so.

Nell’ultimo periodo è stato un susseguirsi di rancori, bastonate che la vita riserva, allontanamenti. In realtà è così da tre anni a questa parte, ma adesso è ancora peggio, almeno prima ero ancora a casa mia, avevo una stanza tutta per me, chiudevo fuori i problemi e si ricominciava. Da quando ci siamo trasferiti a casa di zio, non ho più spazio per fermarmi a pensare, o anche solo per respirare lontano dal mondo. Provare a scrivere nella stessa stanza con una persona invalida colpita dalla malattia devastante, ti toglie ogni minimo accenno di sorriso. Per vari motivi, ormai convivo col cancro e gli ospedali e cercare di trovare una parvenza di normalità mi è impossibile. Io continuo a interrogarmi sugli sbagli invece. Mi chiedo in cosa ho sbagliato. Non sento Matteo da gennaio, mi manca, è un po’ come una morte per me. Mi manca il terreno sotto ai piedi senza di lui, ma non alzerò il tel per chiamarlo, lui ha deciso per entrambi. ha deciso di allontanarmi senza spiegazioni, e a questo punto, forse io non voglio nemmeno più averle. Eppure mi manca. era l’l’unica persona in grado di ascoltarmi. Mi ha ucciso e mi manca. quanto sono stupida?
l’unica terapia per me è il silenzio per ora. gli unici momenti in cui riesco a stare sola con me, torno a respirare. Non capisco dove sto andando, in quale direzione, non capisco chi ci sarà con me, non capisco da dove ricominciare e non capisco se si può essere felici anche in questa situazione. Pensavo che quando hai perso tutto, sei libero veramente perché non hai più niente da perdere. E’ vero, ma dopo aver perso tutto, si è anche disorientati. Forse dovrei partire qualche giorno, da sola e cercare di capire meglio me stessa…. Non lo so. Intanto il vento continua a soffiare, e questo filo sottile è ancora lungo da percorrere.

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