Curvy o non Curvy? Questo è il problema

Se non avessimo questa strana mania di “catalogare” le persone come fossero oggetti di ikea credo che vivremmo in un mondo migliore. Davvero. Non ho seguito Miss Italia ma ho seguito la querelle. Da donna mi è salito il sangue alla testa. Donne emancipate che gioiscono per l’ accettazione delle “curvy” al concorso, segno di civiltà, di tolleranza.
Forse qualcosa ci è sfuggito di mano. Forse ci è dato di volta il cervello. Io mi indigno. Molto. Identificare le donne in queste categorie è svilente. Non dovrebbe esistere nessuna distinzione. Sono tutte donne, tutte equiparabili per bellezza e per rispetto ( magari non per quoziente intellettivo, ma su questo sorvolo). Che poi se ragioniamo per opposti, quale sarebbe l’opposto di curvy? Secche? Tavole da surf? Normali? Fuscelli?
Stiamo ancora a misurare i centimetri e fin quando lo faremo non so a cosa siano serviti anni di lotte femministe. Vada per il concorso di bellezza, che noi donne siamo narcise, ma le etichette no. Non ci sto! Un donna curvy, non può e non deve sentirsi diversa, non può e non deve essere guardata come aliena, non può e non deve essere derisa e offesa, non può e non deve essere scartata perché troppa. E mi vengono in mente le donne di Botticelli, di Cabanel, di Matisse…Le donne piene, tonde, belle, in salute, sensuali e avvolgenti. Uno dei libri che mi ha segnato di più è l’indagine filosofica sull’idea di Bello e Sublime di E Burke. Burke sostiene che la linea curva doni alla vista maggior piacere di quella retta, la quale evoca rigidità, rigore. La linea curva invece rilassa ed evoca una sensazione di benessere interiore.  Forse è un po’ cosi. Ad ogni modo non accetto che la donna venga relegata a questa categoria e demonizzata. Parlo da curvy. Parlo da donna che ha sempre cercato di accettarsi perché è cresciuta nell’epoca delle veline scheletriche  ma è nata col fisico delle donne del drive in degli anni 80.  Parlo da donna che ha dovuto abbandonare le lezioni di danza classica dopo 13 anni di studi perché il seno era diventato troppo, e troppo evidente. Parlo da donna che trova i jeans perfetti ma le sporge sempre il lato B. Parlo da donna che ha fatto diete per anni e ha capito a 30 anni che gli uomini la amano così, con le su rotondità. E nel momento in cui ho cominciato ad accettarmi e a lavorare su di me ho capito che io ero bella cosi’. E adesso ho molti occhi puntati addosso eppure io sono sempre la stessa. Mi sento bella e orgogliosa di avere grandi seni, grandi fianchi e sederotto sporgente. E nessuno dovrebbe farmi sentire diversa, sbagliata, malata.
Non è una vittoria delle donne quella categoria li. No. E’ l’ennesima sconfitta, ma voi non lo avete ancora capito….